Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.

02 January 2013

Perché non stiamo facendo niente contro il riscaldamento globale

Stuart Staniford su "Early Warning"


John Michael Greer sostiene che Occupy Wall St è fallita perché, come molti altri movimenti di sinistra negli ultimi dicenni, ha cercato di usare metodi organizzativi basati sul consenso. Ho avuto estesa esperienza con il consenso nelle comunità di residenza condivisa e la mia conclusione è che un sistema decente per prendere decisioni nel caso di piccoli gruppo di volontari che hanno dei valori condivisi chiari, ma non si presta per niente a essere utilizzato su scala più grande. Se il gruppo diventa più grande, tende a diventare dominato da quelli che hanno i peggiori problemi mentali (e come conseguenza tendono di più a fare casino nelle riunioni). Più grosso il gruppo, più questa gente ha la capacità di bloccare il consenso.





John Michael Greer argues that Occupy Wall St failed because it - like many leftist movements in recent decades - tried to use consensus-based organization methods.  I'm inclined to a similar view.  I had extensive experience with consensus in cohousing communities in my twenties and early thirties and my conclusion is that it's a decent decision-making method for small voluntary groups with clear shared values, but it doesn't scale well at all.  As the group gets larger, it has a tendency to become decision-making by whoever has the worst personality disorders (and therefore has the most willingness to make a stink in meetings).  The larger the group, the more such people there will be and they all have the power to block consensus.




4 comments:

  1. Secondo me il problema di come meglio organizzare e portare avanti la lotta (e fare anche cio' in modo "sostenibile") ...o piuttosto le varie lotte contro le varie cause e contro i vari maggiori colpevoli dei cambi climatici e di ecc. ecc., e' una cosa fondamentale. Anzi, "fondamentalissima". Il vecchio "centralismo democratico" del Marxismo non e' piu accettabile e non ha comunque funzionato molto bene. L'organizzazione "normale" dei "normali" partiti democratici delle democrazie occidentali, neppure sembra sia riuscita a combinare molto. E adesso sembra che neppure i "metodi organizzativi basati sul consenso" di stile Occupy...stiano riuscendo a far molto o a mantenersi in marcia molto a lungo. Ed anche il Social Forum di Porto Alegre non sembra sia riuscito a mantenersi bene in moto. (Mentre invece le varie organizzazioni, imprese ed istitutuzioni del capitalismo neoliberale sanno benissimo come mantenersi in moto) Ed allora cosa? Ed ovviamente anche come, quando, dove, perche', e chi, e con quali obiettivi, metodi ed ecc. ecc. E l'altra verita' e' che purtroppo rimane solo molto poco tempo per mettere insieme qualche cosa di fattibile o di attuabile e che possi avere un impatto su scala piu' vasta. Local may be beautiful but at least some of the problems are global e credo siano anche piu che la somma di tante realta' locali. E benche" Facebook e compagnia bella magari possono anche essere d'aiuto in alcuni casi per organizzarsi piu' velocemente, senza dei movimenti di base precedenti...-per esempio i movimenti sindacali in Egitto che esistevano da anni e molto prima di Tahrir Square- la cosiddetta Arab Spring non credo sarebbe riuscita a togliere dai piedi Mubarak. Senza poi parlare del "casino" che e' successo dopo e da quale l'Egitto non e' ancora riuscito ad uscire. Ed implementare "un po' di ognuno di questi metodi' i quali poi troveranno eventualmente una loro sinergia giusta e che funzioni, neppure sembra molto credibile. E quindi si aspetta che qualcuno abbia qualche nuova buona idea.

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  2. Quanti più elementi compongono un sistema, tante più probabilità ci sono che qualcosa vada male, se…
    …non ci sono sistemi di auto-correzione. Le nostre cellule ed il nostro corredo genetico per fortuna ce li hanno.
    A livello sociale però sembra che manchino meccanismi equivalenti: probabilmente la complicazione sorge dal fatto che dovremmo crearli noi questi sistemi e non abbiamo capacità cognitive sufficienti per farlo (o non sufficientemente libere per utilizzarle a pieno). Siamo giunti dove siamo senza aver quasi idea di cosa sia, come operi e come possa essere usata la collaborazione. Ora l’urgenza d’avere quel che ci manca ci fa essere pessimisti, ma se si abbandona pessimismo ed ottimismo, ci si rende facilmente conto che, emozioni a parte, l’unica alternativa che rimane è tentare! Tentare cosa? Tentare di aumentare drasticamente la nostra intelligenza e la nostra capacità collaborativa (come avviene in qualsiasi ecosistema maturo, dove le sinergie contano più degli antagonismi).

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  3. Se chiedi ad un essere umano medio cosa sia una “foresta”, probabilmente ti risponderà “un mucchio di alberi messi vicini che tentano di rubarsi la luce l’un l’altro”. Non ti parlerà dei funghi che “collaborano” con le radici di quegli alberi, né ti parlerà dell’ombra che preserva la microfauna del suolo e che a sua volta rende quel suolo perennemente fertile. Non parlerà neppure della tendenza delle chiome degli alberi a far aumentare la piovosità della zona a tutto vantaggio non solo degli alberi stesi (tutti quanti), ma anche dei funghi, dei microorganismi e degli altri animali che popolano ed arricchiscono di resilienza quella foresta.

    L’essere umano medio attuale è culturalmente (e spesso inconsapevolmente) invaghito, o per lo meno ancorato, al concetto che in natura valga “la legge del più forte”, ossia: il più forte sopravvive e il più debole soccombe.

    Questa visione “moderna” del concetto di adattabilità è invero assai ingenua e “cavernicola”, ma sfortunatamente è anche perfettamente funzionale alle “moderne” esigenze del sistema economico ultra-liberale che continua imperterrito a vagheggiare della perfezione del mercato e dei miracoli della concorrenza per giustificare l’ingiustificabile: il letteralmente catastrofico sistema economico dominante che ci sta conducendo dritti dritti all’estinzione.

    La sapeva senz’altro più lunga quello che disse:

    "Se vuoi viaggiare veloce, viaggia da solo. ... ma non sarai certo capace di andare tanto lontano quanto potresti andare se viaggiassi insieme ad altri.”

    Possono sembrare discorsi retorici e moralistici, ma la foresta amazzonica se ne frega. Non solo, c’è chi, forte di questa consapevolezza è riuscito a trasformare una savana od un deserto in una foresta nell’indifferenza suicida di un intero pianeta dedito al suicidio climatico.

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  4. D'accordo con Alessandro quando dice che bisognerebbe aumentare drasticamente la nostra intelligenza e la nostra capacita' collaborativa. Ma dato che almeno la nostra intelligenza e' quella che e', rimane piu che altro come aumentare (drasticamente) la nostra capacita collaborativa...(o le nostre varie capacita' collaborative) ed anche secondo me di come sostenerle attraverso un determinato periodo di tempo. Per esempio un periodo sufficiente per poter riuscire a fare qualche cosa che abbia un impatto concreto rispetto ai cambi climatici ed il riscaldamento globale.... cioe per rispondere alla domanda all'inizio di questo post "perche non stiamo facendo niente contro il riscaldamento globale? (anche se fortunatamente cio' non sia del tutto vero perche esistono da tempo movimenti come 350.org che stanno facendo un sacco) Ma ovviamente si potrebbe fare molto di piu. E la risposta generica alla domanda dovrebbe essere: "E" cosi' che possiamo fare qualche cosa (o molto di piu') contro il riscaldamento globale" Ed in quella risposta figurerebbero di sicuro vari tipi di collaborazione e vari modi per sostenerla e per espanderla (e sicuramente anche dei meccanismi di feedback e di auto-amplificazione del movimento stesso) finche non si arrivi all'obiettivo. Ma quali?

    Ed in un'altro senso credo stia dicendo la stessa cosa (od una cosa simile) anche Anonymous quando cita chi ha detto che "se vuoi viaggiare veloce, viaggia da solo....ma non sarei certo capace di andare tanto lontano quanto potresti andare se viaggiassi insieme ad altri". E quindi credo si ritorni al ruolo essenziale della collaborazione. Sia per sopravvivere che per fare altre cose e raggiungere altri obiettivi. E credo anche che sia stato utile menzionare come funziona un sistema ecologico....(nel primo paragrafo di Anonymous) Ma un tale sistema credo si sia sviluppato con i suoi vari componenti (i funghi, la microfauna, le chiome degli alberi ed ecc.) in co-evoluzione durante milioni di anni ed i rapporti fra le sue varie componenti non credo possino poi cambiare da un giorno all'altro. Invece in un sistema sociale (ed economico e politico) tale la societa umana sulla terra - la quale adesso sta creando il riscaldamento globale-, le varie componenti (le quali fra l'altro possono anche pensare, parlare e collaborare fra di loro) (cosa che i funghi e la microfauna e gli alberi non possono fare) dovrebbero cambiare e riconfigurarsi in modo completamente diverso, ma anche in modo molto piu rapido. (per non produrre piu il riscaldamento globale) (e non certo in milioni di anni come i cari funghetti e la microfauna sotto gli alberi)

    E poi prendendo in considerazione anche cio che ho detto io nel mio proprio commento piu sopra non credo si arrivi ancora facilmente a "che cosa fare". Cioe bisognerebbe sicuramente collaborare e collaborare meglio; bisognerebbe sicuramente prendere in considerazione meglio le complessita e le interazioni del sistema sociale (e politico ed economico) umano; e bisognerebbe anche prendere in considerazione cio che e' stato gia provato prima in termini di organizzazione o di collaborazione, e cosa ha funzionato e cosa no. Ma secondo me la questione la quale io avevo detto sopra era ""fondamentalissima" cioe come organizzarsi meglio, e come sostenere la collaborazione necessaria e come focalizzarla sulle cose piu importanti, non credo abbia ancora una risposta molto precisa. Ma come penso siamo gia' tutti d'accordo, non c'e altra scelta che tentare, imparare dagli errori e dai successi (con metodi incrementalisti) e continuare ad andare avanti.

    E se vi sono anche dei buoni esempi (ma su scala piu vasta tale quella del riscandamento globale) di gente che e' riuscita a trasformare una savana od un deserto in una foresta, allora cerchiamo di imparare anche da loro. Ma cerchiamo di farlo abbastanza presto o subito e prima che si arrivi a 10 gradi in piu della media pre-industriale.

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