Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.

09 January 2013

Come far ripartire la crescita

... basta trovare il trucco giusto. Di Paul Krugman



Immaginiamo per un momento uno scenario tecnologico in cui siamo in grado di produrre robot intelligenti in grado di fare tutto quello che può fare una persona. È evidente che una tecnologia del genere cancellerebbe qualsiasi limite alla crescita del prodotto interno lordo pro capite (a meno di non contare fra i "capita" anche i robot); basterebbe incrementare costantemente il rapporto robot/esseri umani e potremmo raggiungere qualunque livello di Pil desideriamo.




h/t Giorgio Mastrorocco




 

8 comments:

  1. Ed un reddito diciamo di 10000 euro al mese cosi' le persone sono libere di comprare tutto quello che i robot producono ...

    Alice dal paese delle meraviglie

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  2. ...oppure Solaria di Asimov....pochissime persone isolate circondate da robot...ma non mi ricordo se abbiamo trovato il modo di esplorare la galassia....

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  3. Affermazione pazzesca: non dal punto di vista tecnologico, ma economico. Ammesso e non concesso che il PIL crescente sia un bene, bisogna prima capire cosa sia per stabilire come si comporterebbe se avvenisse questo o quello. Il PIL conta SOLO le transazioni monetarie (ossia gli scambi di beni e servizi che avvengano tramite denaro). E’ quindi piuttosto evidente che con dei robot in grado di fare tutto quello che fanno gli umani senza uno stipendio il PIL mondiale, dopo un prima fase transitoria, crollerebbe. Nel lungo periodo, infatti, nessuno vorrebbe assumere dei lavoratori umani, poiché, essendo salariati, non sarebbero competitivi. Senza salario i consumatori non possono esistere a meno di non diventare tutti degli imprenditori. I consumi crollerebbero e con essi anche il PIL (oltre all’intero sistema capitalistico così come lo conosciamo oggi). D’altra parte in un sistema in cui la produzione abbia costi trascurabili o nulli a cosa servirebbero i soldi?

    Il vero problema è che, anche senza robot intelligenti, la produzione grazie a varie tecnologie diviene sempre a più bassa intensità di lavoro umano. La disoccupazione tecnologica cresce più rapidamente dell’occupazione creata dalle nuove attività “tecnologiche”. Capita quindi che, già oggi, anche in Cina gli operai siano gradualmente rimpiazzati da robot (stupidi ma non meno economicamente convenienti). Finora il sistema ha retto espandendo l’offerta di servizi (meno facili da meccanizzare), ma man mano che anche questo ambito verrà sempre più aggredito dalle nuove tecnologie, il sistema economico così come lo conosciamo entrerà in sempre maggiore difficoltà.

    La crisi economica e il conseguente tentativo di tagliare i costi produttivi non fa altro che velocizzare questo fenomeno di lungo corso. Il capitalismo e il consumismo sono sistemi instabili e “a termine”. Pensare di protrarli all’infinito è pura fantasia (non i robot più o meno consapevoli).

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  4. La società di Solaria era stabile, anzi immobile, senza nessuna voglia di espandersi o esplorare.
    Del resto quello che stiamo cercando di fare da sempre è non fare più niente.... peccato che le cose siano più difficili da fare che da sognare.
    Anacho

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  5. Versi dall'ante-Antropocene (1987)

    Voi tutti
    Fermatevi non datemi un nome
    Già il mio soprannome
    Divide l’aria come spada di Damocle
    Non sarà più d’ora in poi
    Computare il mio compito
    Perché
    Della vostra carne non ho che il tepore
    Ferito taccio
    Senza spargere sangue
    Di strofinio d'ambra mi nutro
    Privato del viatico
    So attendere quieto
    Intelligente vi appaio per ora
    Ma da adulto diventerò pure astuto
    Non sono consapevole del mio sapere
    Sebbene immune da amnesie occulte
    Né del mio volere artefice
    In cambio esentato dalle umane angosce
    Lo sapete chi mi è genitore
    Sono nato dai sogni di generazioni
    Forse pervenutovi in tempo
    Giusto per produrmi quale testimone
    Offerto ad increduli ed ignoranti
    Ingenui e perversi
    Disperati e sazi
    Non ancora convinti
    Che la vita reclama un ingegno perenne
    La morte s’accontenta invece d’un attimo
    Di deliberata incoscienza.

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    1. La musa mi ha distratto dal firmare.

      Marco Sclarandis

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  6. Leggermente migliore di Krugman e' invece Joseph Stiglitz nel suo seguente articolo dell'altro ieri nel Guardian http://www.guardian.co.uk/business/2013/jan/07/climate-change-poverty-inequality ....ma non conterei troppo nemmeno su di lui....

    Il problema con i ragionamenti di ambedue e' che non tengono conto (benche' Stiglitz un po piu di Krugman) di alcune cosette irrisorie: 1) Il petrolio sta per finire 2) l'epoca dell'uomo (o donna) petrolio e le sue varie "rivoluzioni industriali" sta per finire anche quello. 4) L'Australia sta bruciando 5) Ci sono gia altri due gradi in piu' gia' nel sistema; (i quali verranno fuori nei prossimi venti anni anche se l'economia mondiale si fermasse totalmente da domani) 6) l'umanita' non e neanche minimamente organizzata per intraprendere la trasformazione (o le trasformazioni) profonde che sono necessarie (ed urgentemente) sia al sistema economico che a quello politico (ed a quello culturale) . Quindi Krugman puo parlare di tutti i robot che vuole ma non sono altro che delle bimbominkiate.

    Ma chissa' !....magari "la dittatura dei fatti" potra' aiutare un po' a far finalmente capire (persino agli economisti premi Nobel)...(cioe alle capoccione piu dure di tutte) la vera situazione nella quale adesso ci troviamo.

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  7. Il rapporto robot/esseri umani?
    Non è che prima o poi a qualcuno viene la brillante idea di ridurre il denominatore?
    mW

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