Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.

11 November 2012

Ogni resistenza è futile di fronte all'energia dall'urina!



... soltanto i Borg possono aver inventato una cosa del genere! (h/t Mario Ferrandi, da "WallStreetItalia")

 

Innovazioni: 4 ragazze africane creano energia da urina



Le quattordicenni Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola e Faleke Oluwatoyin insieme alla quindicenne Bello Eniola si sono presentate alla Maker Faire Africa, una fiera a Lagos, con un'invenzione sorprendente...


Il generatore elettrico di urine è in grado con un litro di pipi' di offrire fino a sei ore di energia elettrica

Il generatore elettrico di urine è in grado con un litro di pipi' di offrire fino a sei ore di energia elettrica

New York - Vengono dall'Africa intera, uomini e donne, tutti con destinazione Lagos, Nigeria. Quel che vogliono fare è mostrare, questa volta, cosa sono riusciti ad inventare.

Maker Faire Africa, è uno show di innovazioni, invenzioni e iniziative volte a cercare di risolvere problemi concreti. Non si tratta quindi del solito gruppo di ricchi scienziati che si ritrovano in un convegno dove spiegano come le loro invenzioni cambieranno il mondo.

A questa fiera si sono presentate quattro ragazze che hanno portato qualcosa di veramente speciale e innovativo: un generatore elettrico di urine. Le quattordicenni Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola e Faleke Oluwatoyin insieme alla quindicenne Bello Eniola a Lagos hanno rivelato l'uovo di Colombo, la pietra filosofale alla rovescia, il sogno di trasformare in energia una materia abbondante e gratuita come la pipi'. Un'invenzione sorprendente, che ci fa pensare. E se sono cosí brave a questa età, chissà una volta diventate grandi e, magari, con i fondi appropriati dei venture capitalist che cosa potranno inventare.

Ecco come funziona:



L'urina viene messa dentro una cella elettrolitica, che rompe l'urea in azoto, acqua e idrogeno.

L'idrogeno entra in un filtro per la purificazione dell'acqua, che poi viene spinto nella bombola del gas.

La bombola del gas spinge l'idrogeno in un cilindro di borace liquido che viene utilizzato per rimuovere l'umidità del gas idrogeno.

Questo gas idrogeno viene poi spinto in un generatore.

Ed ecco che un litro di urina riesce a offrire sei ore di energia elettrica. Brave ragazze africane. Vediamo se funziona.

4 comments:

  1. http://www.suttonfruit.com/pics/urea_electrolysis.pdf
    non una idea nuova, e in effetti sembra piu conveniente l'elettrolisi dell'urea che dell'acqua...

    inutile dire che ha interesse solo a livello industriale in impianti di depurazione. a livello casalingo l'energia ottenibile e' risibile.

    ReplyDelete
  2. "fino a sei ore di energia elettrica"
    Che unità di misura sarebbe?

    ReplyDelete
  3. Sì, ma l'energia dell'urina è niente in confronto a quella dei miracolosi "fondi appropriati dei venture capitalist".
    Sono andato a cercare l'originale perché credevo fosse una chiosa ironica di Ugo!

    ReplyDelete
  4. Notizie” come questa mi danno il sentore, per non dire la certezza, che il Capitalismo iper-consumista ed ultra-liberale si stia contorcendo oscenamente prima di tirare le cuoia, trascinando con se il mondo intero nell’immane devastazione che ha provocato. Nonostante le apparenze, questa mia affermazione, non si tratta di una critica ideologica o una speranza da neo-comunista. Si tratta di una mera constatazione riguardante delle “risorse mancanti”. Qualsiasi sistema chiuso (come il pianeta Terra, parlando di globalizzazione), se per sostenersi consuma più risorse di quel che ha a disposizione, è inevitabilmente destinato ad estinguersi oppure a mutare. Teoricamente il capitalismo potrebbe mutare. In passato è stato egregiamente in grado di farlo. In pratica, tuttavia, è quasi impossibile che il miracolo si ripeta. La radicalizzazione subita dal sistema nei decenni scorsi ha spostato troppo potere ad esclusivo vantaggio di pochissimi poteri forti (banche, finanza e multinazionali). Di fatto non c’è nessuna forza democratica, culturale o sociale (nazionale o internazionale) in grado di costringere il sistema a deviare dal suo “solito” percorso. L’illusione di divorare all’infinito senza veder finire la “pappa” nel proprio piatto colpisce tanto i ricchi-e-potenti quanto i poveri-ed-ignari. Facciamo tutti parte di una catastrofe sistemica autoindotta e lo strascico di patetiche notizie stile la pipì energetica ne è la riprova. Visto che le persone non sono computer perfettamente razionali, per evitare il terrore e l’angoscia che tutto ciò dovrebbe suscitare (non proprio gradevole), producono in continuazione notizie (e censure) auto-rassicuranti che si sostengono a vicenda e che si vanno a sommare all’immane opera di propaganda scientifica messa in atto (con strumenti colossali e capillari) dalla classe dominante a proprio esclusivo vantaggio. Il diluvio di notizie, notiziole e vere e proprie leggende metropolitane illusoriamente positive in merito a nuove miracolose fonti energetiche è un sintomo di un sistema che non sa più cosa inventarsi per negare l’evidenza dei fatti. Accettare l’incombente e consistente rischio di estinzione di massa, con conseguente fine di tutta la storia e la cultura umana, oltre alla probabile fine dell’intera biosfera planetaria, non è d’altra parte una sfida psicologica da poco. Non voglio ridicolizzare questa tendenza a generare notizie-spazzatura. Scampare a derive negazioniste (stile “pipì-energetica”) o a disfattismi molto simili alla depressione, è difficile. Se poi si ha la forza di farlo, si deve ancora avere la forza di sostenere una spaventosa solitudine socio-culturale (che tale consapevolezza finisce col tracciare rispetto agli altri) ed infine si deve essere in grado di regge nel lungo periodo il senso di alienazione provocata dal cosante bombardamento di notizie/illusioni al sapore di pipì-energetica. Se si riesce a superare tutti questi scogli psicologici, si può iniziare a fare qualcosa di utile. C’è chi dice che è dura! Io preferisco pensare che è una vera e propria epopea-mitologica moderna. Se riusciremo a salvare la pelle, il pianeta e la cultura, credo verremo ricordati dalla storia come un epoca di eroi e faremo sognare nipoti e pro-pro-nipoti per secoli o millenni a venire. Il fatto che non si possa cambiare le cose dall’alto o con la violenza, non vuol dire che le cose non possano essere cambiate dal basso e instaurando un dialogo con la classe dominante. L’estinzione imminente è un problemuccio che tocca anche a loro. Siamo tutti sulla stessa barca.

    ReplyDelete