Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.

17 October 2012

Qual'è la ragione della fame nei paesi Arabi?

Dal Blog di Sherif El Sebaye, "Dopo la primavera araba, la fame?" La siccità di quest'anno (e degli anni precedenti) è il fattore responsabile della situazione. Ma cosa ha causato la siccità? Beh, pensateci sopra un attimo.....




L’Egitto consuma e importa pro capite la maggior quantità di grano del mondo ed è perciò molto sensibile all’andamento dei prezzi di questo bene di prima necessità. Molti egiziani guadagnano meno di 100 euro il mese e, se lo Stato non calmierasse il prezzo del pane con dei sussidi e non lo distribuisse direttamente a prezzi molto bassi, non potrebbero permettersi di mangiare. Le spese per i sussidi alimentari rappresentano il 30% del bilancio governativo. Lo Stato ha sempre fatto fronte agli aumenti del prezzo del grano grazie allo sviluppo economico, ma oggi l’Egitto cresce meno di qualche anno fa, mentre l’incremento dei costi dei beni alimentari è simile a quello del periodo precedente alla rivoluzione, esplosa anche a causa dell’inflazione. Molti temono che la classe dirigente della Fratellanza Islamica non sia in grado di affrontare e superare queste difficoltà. (Panorama)

Un allarme che mette in fila i Paesi più poveri del mondo è stato lanciato dall'Istituto britannico Maplecroft con il suo annuale 'Indice dei rischi sulla sicurezza alimentare', secondo il quale ben 197 nazioni rischiano la carestia. Di queste, oltre un quarto si trovano nel continente africano o tra quelle che hanno vissuto le 'primavere arabe'. (...) Secondo l'indice dell'istituto - stilato perché governi, organizzazioni non governative e soggetti economici identifichino i Paesi a rischio-fame o possibili prede di rivolte determinate da penuria di cibo o impennate dei prezzi - i Paesi più esposti della regione sono lo Yemen e la Siria con un indice di rischio "alto", seguiti da Egitto e Tunisia con "rischio medio". (Tio)

2 comments:

  1. ...A naso ho sempre ssotenuto che nel'America sprecona, tranne che nel sudovest siccitoso, qualche ettaro, anzi qualche acro da mettere a patate e legumi si troverà sempre mentre l' Egitto ( e non solo, un pò tutta la fascia sbshariani e non escluderei nemmeno l'India, soprattutto in vista di prossimi cambiamenti climatici), rappresenta un obrbrio di sostenibilità : il probelma dell'Egitto è rappresentato dai 9/10 della sua popolazione...Probabile che fra pochi lustri vedremo nella giusta prospettiva stragi tanto unanimemente condannate come quelle nella seconda guerra mondiale...Il peak everything e l'effetto serra potrebbero rivelarsi più catastrofici di due ordini di grandezza ed in questo i cattivi non saranno i nazisti ma appunto la morale cristiano-consumistica uscita vincente dalla seconda guerra mondiale...A risentirci fra un pò , ( non molto), col senno del poi...

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  2. Non è solo un problema di consumo pro-capite, il problema principale è che sono proprio tante persone, troppe direi in rapporto alla offerta di cibo. Purtroppo la religione musulmana - ed in genere tutte le grandi religioni monoteiste, ha sempre avversato un controllo delle nascite. Finiranno(finiremo) come i batteri nella capsula di petri. Malthus docet!

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