Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.

10 August 2012

Buco nero al napalm

Da Pianeta Serra

Anche in Emilia-Romagna sta facendo da settimane un caldo insensato, e le previsioni per fine agosto dicono che la probabilità che continui così sono altissime. Non piove seriamente dal 20 maggio o giù di lì, i terreni sono talmente secchi che muoiono anche le piante di alto fusto, in particolare le conifere. Chi si guarda un po’ attorno vede che a prosperare in queste condizioni sono solo le specie invadenti di provenienza tropicale, come il temibile ailanto. In una situazione del genere ci si attenderebbe una grande attenzione alla tutela della vegetazione che cerca di resistere allo stress e invece… invece il mese scorso è andata in fumo tutta la parte centrale della bellissima pineta di Dante a Ravenna, che si trova(va) alle spalle della spiaggia, quindi in luogo frequentatissimo e non certo su un remoto crinale appenninico. Ora al centro della pineta c’è un orribile buco nero carbonizzato, come se ci fosse esplosa una bomba al napalm.

7 comments:

  1. chissà se finirà prima questo bau per motivi economici industriali o per GW. Intanto in quella che era una delle più belle regioni del mondo, la mia Toscana, ormai deturpata da colate di cemento ed asfalto, le pioggie sono a - 40% su anno.

    ReplyDelete
  2. E come la mettiamo con il convincimento spinto da incentivi buttati a casaccio - quelli per le energie ALTERNATIVE...già il nome è erroneo...occorre parlare di RINNOVABILI...ma si sa occorre fare moda - che hanno fatto credere che abbiamo un sacco di foreste da cui trarre ENORMI quantità di legno da biomassa (altra str*****a quella di voler produrre ENERGIA ELETTRICA DAL LEGNO) e messo in coltivazione un sacco di specie avventizie PROPRIO COME L'ESOTICO E INFESTANTE AILANTO?
    Dalla nascita dell'Italia agli anni 2000 si sono dimezzati gli ettari di bosco a disposizione di ogni italiano, noi siamo cresciuti di numero (dagli anni 50 ad oggi del 28%) e l'edilizia, spesso brutta degradante, è aumentata ADDIRITTURA DEL 166%? Aggiungiamo carenze di acqua dolce, carenze alimentari, cambiamento climatico e desideri insensati in crescita esponenziale veramente credo che il titolo del blog sia sensatissimo...E fuori d'Italia mica va meglio...

    ReplyDelete
  3. Ah, beh, per quanto riguarda l'economia bucolica, proprio ieri sera, poco dopo che avevo messo on line questo pezzo, sono bruciati 200 olivi pluridecennali dietro casa mia. Un bel colpo di Napalm anche li.

    ReplyDelete
    Replies
    1. l'incendio è stato appiccato per metterci pannelli FV? Una volta era per costruirci palazzine, ma si vede che le mode cambiano.

      Delete
  4. Eh.... non è uno scherzo. Se prende fuoco l'erba di un campo FV, ti va in fumo qualche milioncino di euro

    ReplyDelete
  5. Anche nel modenese siamo messi da cani. Siccità spinta, solo gli alberi adulti reggono (e non tutti ovviamente); le colture estive hanno subito danni variabili.

    Vi racconto una storiella: avete saputo che il mais è cresciuto di prezzo? Le terre non irrigabili degli Usa centrali soffrono caldo. In un mondo normale, i contadini emiliani andrebbero quindi a mettere acqua (che ancora hanno) nei campi di sorgo e mais per produrre qualcosa di più e scongiurare brutti guai sul fronte delle scorte. Ovvio, vero?

    E invece no: perché dovete sapere che anche il pagamento del mais a chi coltiva è un contratto "future", almeno per molte aziende. Nella pratica, questi signori per tutelarsi dai soliti prezzi idioti (troppo bassi) hanno firmato contratti ad inizio stagione che fissano il prezzo. Così il prezzo era lievemente più alto e fisso.

    Se ora vanno a spendere soldi per irrigare, il grosso guadagno non lo fanno loro: lo fa il grossista. E loro si tengono le spese extra per pozzi, pompe e manodopera.

    Risultato: il mais emiliano poteva essere sostenuto con decisione, in molte aree un po di acqua c'è. Ma nessuno lo ha fatto, dato che la burocrazia finanziaria ha creato le condizioni per impedirlo. Siamo pazzi, vero?

    ReplyDelete
  6. La situazione è davvero preoccupante. A periodi siccitosi seguono veri e propri episodi di precipitazioni quasi monsoniche. Pochi giorni fa nella zona di Malpensa si è verificato un'episodio del genere. Nel nord Italia di acqua in teoria ne avremmo ancora abbastanza. Ma personalmente vedo poco ricambio idrico,e molti fiumi con deflussi minimi insufficenti a quello ritenuto vitale. E piccole scaramucce (non si possono ancora chiamare guerre) ci sono tra Italia e Svizzera relativamente alle dighe che alimentano il Lago Maggiore. La percezione non è ancora elevata qui nella provincia ( o ex provincia ) dei sette laghi,proprio perchè per le sue caratteristiche è ancora un bacino con invasi importanti. Ma i dati delle precipitazioni sono anche qui scoraggianti.

    ReplyDelete